Wednesday, April 30, 2008

The Devil you know, part 1

Il generico lettore neofita a questo punto potrebbe pensare tra sé:

Okay. Il billy-club, l'identità segreta, il modo di scrivere di 45 anni fa che visto oggi fa sorridere... tutto ciò è molto bello. Sai che ti dico? Voglio avventurarmi anche io nel mondo dell'uomo senza paura.

Splendido. Non te ne pentirai.

Sì ma da dove comincio?

Domanda giusta. Ecco quello che ho fatto io (ovvero "come sono stato iniziato alle gioie e ai dolori del cornetto", come direbbe un mio amico).
Inizialmente, come penso chiunque, avevo solo un'idea generica di chi Daredevil fosse, quale fosse la sua storia, i suoi poteri eccetera. Dapprima, quando il mio interesse ha iniziato a farsi più forte, sono andato a visitare un paio di siti internet per farmi meglio un'idea. A tal proposito, mi sento di consigliare ai neofiti il fantastico sito www.manwithoutfear.com.
Apro una parentesi. Uno dei punti forti di DD sugli altri personaggi dei fumetti supereroistici è quello di essere uno dei pochi ad avere, nell'era di internet, un fan site talmente completo, curato, definitivo, attivo come quello di Kuljit Mithra.
Un bel po' di informazioni anche su Daredevil resource, ottimo sito anch'esso, anche se non viene aggiornato da molto tempo.

Il passo successivo che consiglio è quello leggere qualcosa della pubblicazione corrente. Acquistare l'albo corrente, leggerlo, farsi un'idea. Il primo numero che ho letto, a ben guardare, mi avrebbe dovuto scoraggiare un po'. Era già la seconda parte di un arco narrativo, e la narrazione era piuttosto lenta. Nonostante ciò, esso mi diede la possibilità di "entrare nell'atmosfera" e di cominciare a sentire le storie come "mie".

Dopo aver letto un arco narrativo, se l'interesse è stato destato, consiglio ai neo-lettori non tanto di andare a recuperare subito le storie delle origini, che potrebbero risultare anacronistiche per il tono decisamente più allegro ed avventuroso, ma di andare invece a recuperare storie più riconoscibili come toni e sicuramente migliori stilisticamente, come il Daredevil di Frank Miller (sì, proprio lui. quello di 300 e Sin City) e David Mazzuchelli, e soprattutto l'acclamato arco narrativo "Born Again" (Devil: Rinascita, in italiano), universalmente riconosciuto come la migliore storia di Daredevil mai pubblicata.

E' poi sicuramente interessante per un nuovo lettore la reinterpretazione delle origini data nella serie "The Man Without Fear", dallo stesso Frank Miller e John Romita Jr.
"Rinascita" e "L'Uomo Senza Paura" non dovrebbero essere difficili da reperire, in quanto ripubblicati con regolarità dalla Marvel Italia (accanto a questi, viene correntemente pubblicato anche Devil: Giallo, di Loeb e Sale. Un'altra rivisitazione delle origini che però, personalmente, mi ha lasciato un po' tiepido).

Le storie dei primi numeri sono pubblicate (però in bianco e nero e in lingua inglese), negli "Essential Daredevil".

Si è detto che il primo passo è quello di iniziare ad acquistare la serie attuale e vedere se questa, effettivamente, riesce a fare presa. Mi si potrebbe chiedere:

Va bene. Però non so quasi niente di come sia andata la storia finora, quali siano i personaggi attuali, la situazione, eccetera.

E che problema c'è? Nella seconda parte di questa entry, per chi avrà la compiacenza di leggerla, verrà riassunto tutto quello che bisogna sapere per gustare appieno Daredevil nell'anno di grazia 2008.

Saturday, April 26, 2008

Preposterous Plot Points #2 - "Keep screaming! Don't stop!"

Note: the alliterative title of this series of entries has been suggested by Darediva, a friend of mine who's arguably the biggest Daredevil fan alive. Thank you, Alice!



Apparently, back in the glorious sixties, if you happened to be in imminent danger, you could be saved by folks like Spider-man, or the Human Torch, or even, sometimes, Daredevil.

In this last case however, the process of being rescued could've been somewhat more difficult, requiring a little effort on your part to allow the potential saviour to "pinpoint your position".
Specifically, because the aforementioned hero uses his super developed senses to navigate (the concept of the radar sense as primary mean of vision had still to be accepted by the mind of Stan Lee), you would've had to make yourself detectable to those hypersenses, for example by - let's say - emitting a strong odor... or as in the case here illustrated, by "keeping screaming".

Even if by chance you happened to be a rookie at the practice of being saved by superheroes in NY, there was no need to be worried. While swinging to rescue you, the hero himself would've told you exactly what you had to do. You just had to follow his instructions.


Keep screaming! Don't stop! Don't stop screaming!

...

Man, this is just so absurde. If the lady there has time to say all that stuff about her needing help from somebody because the situation could result in her death, and if the swinging DD believes that there's still time before the impact, during which she shouldn't stop screaming, why doesn't she use this enormous window of time to just get away from there on her own?

Also, what would the bystanders think of a superhero yelling those words to a person in danger? Seriously: "Don't stop screaming"? Wouldn't that sound a little... odd to them? And the fact that the rescuing hero is dressed up like Satan wouldn't help, either.

The real reason of this grotesque assassination of common logic is perhaps explained with the classic "Marvel way" of producing comics, which worked this way: normally, Stan Lee threw out some general ideas about the overall plot, then, the artist (Wally Wood, in this case) drew all the panels according to this general plot, but without a definite script to follow, and finally, Lee added dialogues, captions and text in general.
Probably, with this page (and the following), Wood just wanted to depict a normal heroic rescue. Then came Stan Lee and, with the intent of reminding the distracted reader that "Daredevil is the new unique hero with supersenses", ruined what could've been a good scene by forcedly adding text to it, making it completely nonsensical.











Excelsior! I guess.

Friday, April 25, 2008

A little less conversation...

Now, because I honestly think I got a little intoxicated with all this silver age/Stan Lee/paleozoic stuff from the previous entries, let's have a breath of fresh air with some more recent material from DD(II) #63, drawn by Alex Maleev.
At the same time, this will provide a fine example of a more modern (and practical) use of the billy-club. Also, it's a neat fight scene. And, if I still haven't told you, I love neat fight scenes.
That's right. Especially those where DD shines.


Ah, yeah. Some recap is needed, of course. So, this killer guy has been hired to assassinate the Black Widow and Matt Murdock, who at that moment are sitting outside a bar. He positions himself on a rooftop two blocks away, preparing to gun them down with a semi automatic sniper rifle.
Matt, however, catches the scent of gunpowder in the air, just in time for he and the Widow to dive and take cover. The killer is about to leave and plan another attempt but is reached by DD.


Yeah. Fast, indeed. Judging by how the sequence was illustrated, half a minute, tops, had passed from the shooting to Matt showing up in that rooftop in full DD gear. But you should expect such things to happen if you put yourself against a superhero.


Very neat. You deserve a cookie.



(believe me, it's a relief to enjoy DD kicking butt without having to continuously read baloons containing silver age hero wisecracks and real time panel descriptions)



F#@% Yeah. That's all I can say.

Tuesday, April 22, 2008

Justice at the end of a billy-club

Questa entry è dedicata a Luca.
Uno da non sottovalutare.

Una delle particolarità di Daredevil è la sua arma. Il "bastone", come viene chiamato nella versione italiana. Il termine originale, molto meno equivoco e più evocativo, è "billy-club". Di qua in avanti userò sempre questo termine proprio per sottolineare la singolarità di questo aggeggio (notate come preferisco anche usare il nome originale del supereroe, piuttosto che quello italiano. Su questo ci tornerò più avanti).

Dunque, Daredevil, fin dalle sue origini, non ha usato solo la sua abilità nel combattimento a mani nude e la sua prestanza fisica, ma ha sempre combinato queste con l'uso di un billy-club piuttosto particolare, da lui stesso progettato.
Vediamo il primo utilizzo del billy-club, da DD(I) #1:


Bella immagine. In questa occasione, Daredevil estrae con rapidità il bastone, e con altrettanta rapidità lo lancia, colpendo e disarmando un buzzurro che gli stava puntando contro una rivoltella.
Più avanti nello stesso numero, quando viene narrata l'origine dell'eroe, viene mostrata anche l'origine del billy-club. Il giovane Matt, dopo essersi confezionato il costume giallo e nero degli esordi, ha la pensata di tramutare il suo stesso bastone per camminare in un'arma che lo coaudiuvi nelle sue battaglie contro il crimine.


E abbiamo così una prima illustrazione di come il billy-club - o per lo meno il billy-club originale - è fatto. Il manico ricurvo del bastone, flessibile, può raddrizzarsi. Inoltre vi è una articolazione centrale, che consente di piegarlo in due segmenti, cosicché possa essere riposto in una apposita fondina assicurata alla coscia.
Tutto ciò è abbastanza netto, ma si intravede già un piccolo problema, a questo stadio ancora trascurabile, ma che poi diventerà enorme. Viene detto che Matt stesso ha progettato e realizzato queste modifiche al suo bastone da cieco, ma non è completamente spiegato come, ad esempio, il manico possa raddrizzarsi a comando.
Certo, ancora il design è molto semplice, e la spiegazione può essere trascurata giusto per non essere troppo pignoli e godersi il fumetto, tuttavia questa pratica del "non spiegare esattamente come funziona" comincerà a portare problemi quando, più avanti, gli autori penseranno di aggiungere altri particolari.

Già nei numeri successivi, infatti, Stan Lee cominciò ad inserire gadget, meccanismi ed accessori ad un design che era geniale nella sua semplicità. Ecco, ad esempio, quello che viene introdotto, nell'arco di due vignette adiacenti, in DD(I) #4.


Beh. Posso capire il registratore in miniatura, che sarà utile anche un paio di altre volte in futuro, ma perché anche il dispositivo per emettere il telo di plastica? Quello sarebbe servito solo in quella situazione, a che pro implementare definitivamente una tale modifica?
Oh, e, state pensando che due aggiunte in un solo numero siano state abbastanza per il vecchio smilin' Stan? Beh, ripensateci:


Sì, apparentemente, per Stan Lee, piegando pressappoco ad angolo retto un elemento rigido si ottiene un boomerang di tutto rispetto, anzi no, un boomerang migliore di uno normale, perché, mentre i normali boomerang non tornano indietro se colpiscono il bersaglio, questo colpisce il bersaglio e torna indietro. Ma questo è un po' voler cercare il pelo nell'uovo (d'altronde quasi tutti boomerang nei racconti di fantasia colpiscono e tornano indietro lo stesso).
Il problema è: come fa ad entrarci - e soprattutto a funzionare assieme - tutta la roba che finora ci è stata ficcata dentro? Seriamente, poi, come fa a piegarsi a 90° e rimanere fermo? E quando si piega in quel modo, che ne è del rotolo di telo di plastica, che nella vignetta precedente era avvolto per l'intera lunghezza? Si piega anche lui? E l'alloggiamento per il registratore dove si trova? In mezzo, dove c'è la piegatura? E poi nella figura qui sotto:



che fine ha fatto il telo, che verrà usato poco dopo?
Insomma, l'aggiungere gadget magari poteva anche rendere il novello supereroe più interessante, ma se il prezzo da pagare era la verosimiglianza, allora forse - come si accorsero gli autori in seguito - non ne valeva la pena.
Sia come sia, il billy-club subisce una significativa modifica con DD(I) #7 (che poi è il numero in cui Daredevil abbandona il costume originale in favore del classico costume rosso, che tutti amiamo). Viene infatti introdotto il lungo cavo a scomparsa che collega i due segmenti:


Il billy-club con cavo non è più solo un arma da difesa ed offesa, ma diviene a tutti gli effetti anche il "mezzo di trasporto" con cui l'avventuriero scarlatto si sposta tra i tetti della città. E' appena il caso di far notare come, nella vignetta stessa, DD affermi di stare provando il nuovo billy-club per la prima volta (in quella occasione, l'eroe affronta Namor)! Si vede come, fin dalle origini, uno dei tratti caratteristici dell'eroe sia stata la sua predisposizione a improvvisare e il suo affrontare il pericolo con un pizzico di avventurosa incoscienza.
E naturalmente, siccome una sola aggiunta agli accessori era troppo poco, ecco cosa abbiamo poco dopo nello stesso numero:


Cortina fumogena, eh? Stan, ho appena finito di dire che DD non è un maniaco dei gadget a differenza di altri eroi dei fumetti. Vuoi farmi fare brutta figura?
Ma vediamo se miglioriamo andando avanti:


Cosa? Proiettili da mortaio ad alto potenziale? Non ci facciamo mancare niente! Ma come fa a stare tutto lì dentro? Inoltre quel bastone subisce botte e urti in continuazione! Non c'è il rischio che, magari mentre stai usando il registratore in miniatura, ti esplode in faccia uno di 'sti proiettili da mortaio che è rimasto incastrato?

Ma non è finita. Abbiamo anche questo:


Sì. Lo "snooper scope". In pratica, Daredevil saliva su un tetto, faceva scattar fuori un microfono dal billy-club e lo puntava in diverse direzioni cosicché i vari rumori della città ne risultavano amplificati e poteva captare allarmi, richieste di aiuto e simili.
Nello stesso numero in cui lo "snooper scope" è introdotto (DD(I) #8), gli autori forniscono anche uno schema dell'interno del billy-club.

Insomma, si era arrivati a un punto critico in cui la prerogativa insolita di questo supereroe (gli ipersensi) cedevano il passo ai gadget, i quali, dal canto loro, cominciavano ad affollare quello che era pur sempre un bastone in maniera difficilmente credibile.
Fortunatamente, a quel punto Stan Lee pensò bene di darsi una calmata...


...ovviamente non prima di avere introdotto l'idea di un vano interno contenente pillole nutrienti, per le volte in cui DD è costretto a saltare i pasti (DD annual #1).
Dicevo, Stan Lee si dà una calmata e tutti questi elementi extra, a parte i due segmenti e il cavo, non vengono menzionati per lungo tempo, fino a quando non se ne perde completamente traccia. L'unica modifica significativa che si ha in quel periodo è invece la seguente:


che figura in DD(I) #25, e con la quale si introduce un meccanismo che fa estendere il cavo e uno che ne fa piegare l'estremità ad uncino, semplificando così la spiegazione di come possa fare il cavo ad agganciarsi, e abolendo la necessità di mostrare il manico ricurvo, che fa tanto "Zio Paperone" ed è, intuitivamente, più difficile da far agganciare.


Come dice DD in questa vignetta, "nessuno è mai riuscito a capirne il segreto!". Sì, neanche quelli che lo scrivevano, mi sa!
Le parole nell'ultimo baloon, poi, sono di una ilarità unica se confrontate con quanto si è visto finora. Ma per lo meno, da queste parole si evince che Stan Lee e gli altri autori avevano intuito che forse era meglio tornare ad un billy-club più semplice e versatile, piuttosto che rimanere con quell'improbabile giocattolone barocco che lo stesso era diventato.
C'è da dire che, dopo questo numero, di tanto in tanto, e a seconda del disegnatore, l'estremità ricurva alla Zio Paperone ricomparirà, come pure non sarà sempre adottata una maniera rigida ed univoca di illustrare il billy-club.

Quello che comunque è rimasto, e si è consolidato sempre più fino al giorno d'oggi, è l'uso del bastone come semplice arma da lancio e da combattimento ravvicinato e come mezzo di trasporto via cavo con gancio.

Devils and Bats, appendix.

So, another small thing about the Bat, and then we'll never mention him anymore.
You know how the saying goes, right? That corny saying that is so popular among the comic book geeks of the internet era:

"Batman can beat anyone, with enough preparation"

There's a proverb for that, in my native tongue. It says: "Se mio nonno avesse le ruote sarebbe una carriola". I'll save my non-Italian-literate readers the translation.
I'll just say that it is more reasonable for a hero not to have the luxury of "enough preparation" to face a specific danger, or the even greater luxury of being allowed by the writer to surprisingly have that (sometimes highly sophisticated) right tool to tackle that specific enemy whom he's fighting (even when no preparation whatsoever was given to begin with).

So, given a situation where a bunch of heroes must face a superpowerful foe that has just popped out, probably Batman would circle around that enemy, and then, amidst the amazement of everyone, take him out by using the infamous right tool he happens to have in the utility belt, or by exploiting the weakpoint only he, with his insanely sharp intelligence, has managed to spot.

Daredevil? He would fight the superpowerful enemy the same, without having the aforementioned plot advantages, but with the same courage nonetheless.

Or, to put it in other words... without fear.

I'll conclude this entry with a funny comic strip on the topic, made by friend and fellow DD fan Blind Alley:



Saturday, April 19, 2008

Devils and Bats

Dopo questa parentesi ridanciana anglofona, continuiamo con un po' di roba introduttiva su Daredevil. E vediamo se mi riesce di sfatare un luogo comune abbastanza persistente.

"Daredevil è come Batman"

"Daredevil è un po' il Batman della Marvel"

"Daredevil somiglia molto a Batman, come personaggio"

"Daredevil è copiato da Batman"

Solo scrivendo le frasi qui sopra mi viene l'orticaria.
Va bene. Lo metto in chiaro in uno dei primi post, così mi levo il pensiero e, se dio vuole, non sarà necessario ribadirlo in seguito:

Batman e Daredevil, signori miei, non si assomigliano.

Per semplificare un po' le cose, cercherò di dimostrare la frase qui sopra considerando per entrambi solo la "versione attuale", perché, dalle origini fino ai giorni nostri, entrambi i personaggi hanno subito notevoli cambiamenti.
In altre parole, il confronto non sarà tra queste versioni:






Ma fra queste:




Se guardiamo attentamente, questo è ciò che i due personaggi hanno in comune:
  • operano prevalentemente in un'area urbana, metropolitana (Gotham ed Hell's Kitchen);
  • intervengono spesso contro criminali comuni;
  • sono entrambi in condizioni fisiche (agilità forza, riflessi) eccellenti, esperti nelle arti marziali e in generale nel combattimento corpo a corpo;
  • agiscono principalmente di notte.
Stando così le cose, se immaginassimo per entrambi una situazione in cui l'eroe, piombando in strada dai tetti di un quartiere, sorprendesse un gruppo di rapinatori e - evitando con abili mosse i loro pugni, le loro pistolettate e le loro coltellate - li mettesse al tappeto con una serie di colpi ben assestati, troveremmo che tale scena va perfettamente bene sia per Daredevil che per Batman.
A voler essere pignoli, anche qui potremmo trovare differenze. Possibilmente, nel caso di Batman avremo il lancio di qualche batarang, o l'uso di gadget dalla caratteristica "utility-belt".

Beh, mi sa che è tutto qua. Certo, ci sarebbe da aggiungere il comune trauma infantile dell'uccisione di un genitore. Ma onestamente, non mi sembra una coincidenza molto significativa. Diversi supereroi hanno iniziato la loro carriera in seguito a eventi tragici.

Veniamo ora alle differenze. Queste, a ben guardare, sono numerose e significative:
  • Daredevil non ha l'automobile o l'aereo superaccessoriati e tema;
  • Daredevil non si porta dappresso tutti i gadget possibili e immaginabili;
  • Matt Murdock è piuttosto agiato, essendo un avvocato di grido, ma non è un plurimiliardario con risorse illimitate;
  • Matt è di umili origini. Suo padre non era un medico filantropo membro dell'elite, ma un pugile costretto a sbarcare il lunario accettando di svolgere lavori sporchi;
  • Matt Murdock ha una personalità, degli amici, una vita al di là della sua identità segreta;
  • A corollario del punto qui sopra, Matt Murdock ha avuto diverse volte relazioni sentimentali stabili (cavolo, si è perfino sposato!);
  • Daredevil non mette in pericolo mortale un dodicenne in mascherina domino e calzamaglia facendogli fare il proprio sidekick, e non ha il maggiordomo, né il meccanico personale;
  • Daredevil non ha la propria base di operazioni in una caverna;
  • Daredevil non fa parte di nessuna associazione o gruppo di supereroi, Batman fa tanto il solitario ma sta sempre assieme ai suoi coloratissimi amici della justice league;
  • Batman ha un costume scuro, con colori che richiamano quelli della notte, e un largo mantello. Daredevil ha un costume rosso, cromaticamente molto appariscente, e privo di mantello;
  • Daredevil ha dei poteri modesti, e con delle limitazioni. Batman è privo di poteri.
  • Daredevil è piuttosto intelligente, astuto e intuitivo, ma niente di fuori dall'ordinario. Batman è dotato di abilità intellettive - quali le doti investigative, la conoscenza scientifica, l'intelligenza - gonfiate in una maniera inverosimile.
  • Matt Murdock/Daredevil è cieco, con tutte le peculiarità che ciò comporta. Batman non ha nessuna disabilità;
  • Daredevil non ha sempre in tasca l'oggetto giusto nella situazione giusta per sconfiggere il nemico ultrapotente di turno. Improvvisa sfruttando le sue capacità e arrangiandosi con quel che trova al momento.
Inoltre, volendo tornare all'esempio della "scena che presenterebbe notevoli somiglianze" descritta poc'anzi, nel caso di Batman, si può stare tranquilli sul fatto che lo scontro verrebbe rappresentato in una maniera tale da mettere fuori discussione qualsiasi possibilità da parte dei manigoldi di poter impensierire l'eroe.
Daredevil, d'altra parte, non ha questa sorta di "aura di invincibilità". Quando DD piomba sui rapinatori di turno, l'impressione che il lettore ne ha è che questi potrebbero riuscire a ferirlo con relativa facilità a causa della mera forza dei numeri, e che nonostante ciò il nostro si getta nella mischia consapevole del fatto che forse tornerà a casa con qualche cicatrice in più.

In generale, e qui c'entra molto quest'ultimo fattore dell' "aura di invincibilità", si può dire che Daredevil è anche un eroe più verosimile rispetto a Batman. E' un eroe con delle pecche. Dietro la maschera non c'è un improbabile scienziato geniale impossibilmente ricco e maniaco del controllo che ha giurato di combattere per la giustizia.
C'è sì una persona che combatte per la giustizia, ma questa persona è più reale, più viva, più vulnerabile. Più simile ad ognuno di noi nei sentimenti.
Un eroe, insomma, con il quale è più facile identificarsi.

Monday, April 14, 2008

Preposterous Plot Points #1 - "Ha-ha! I'll dress DD in clothes like mine!"


The girl has a point there, Ox. Why on earth did you do something so absurde?

Let's start from the beginning. This one is from DD(I) #15.
In it, a crazy scientist has managed to transfer his mind into the huge body of the member of the Enforcers known as "the Ox". He then goes on a rampage, encountering lovely Karen Page in his path. DD comes to the rescue, but the Ox defeats him, rendering him unconscious.
The big man, who - don't ask why - happens to be carrying with him a spare set of the his own garments, has the excellent idea of dressing the scarlet swashbuckler as himself.

O...kay.

First off, the reason why a villain should decide to bring a spare set of his own clothes with himself is beyond me. A spare set of underwear, I can understand, but why also trousers, vest, shirt and especially, shoes?
Wouldn't it be a little uncomfortable to carry all that extra luggage, in terms of weight and space? And for what possible purpose?

Be as it may, the Ox dresses DD up like him so that he can frame him for all the damage he has caused in his rampage, and leaves him there for the police to find.


Couldn't agree more with your second statement there, officer. The first one? Not so much.
Yes, because the cop there is basically saying that an already disguised individual would put on ordinary clothes (yeah, because the Ox's "costume" are nothing more than ordinary clothes) three sizes bigger and then go on a rampage, hoping to be mistaken for another one. Another one, who, anyway? Another guy wearing a vest and a shirt?
Also, why on earth would this individual wear his original devil costume under those clothes? Wouldn't that make him instantly recognizable, entirely defeating the purpose of being mistaken for someone else?

Also, notice how the officers immediately recognize him as Daredevil playing the Ox, and not, say, the Ox disguised as Daredevil or even, simply, a nameless lunatic wearing two costumes one over the other.
Either way, the still unconscious "DD wearing the Ox's clothes" is brought away and locked in a cell. Incredibly, the absurde plan of the Ox has worked.

DD then wakes up in the cell. He soon realizes what happened, arriving on his own to the nonsensical - but correct nonetheless - conclusion that the Ox had dressed him that way to frame him, and immediately asks the guard if they have removed his mask.


Daredevil is released shortly after, thanks to Foggy's intervention, and to the fact that the real Ox is sighted elsewhere.
There's a certainy irony in the fact that, many years later, in Bendis' and Brubaker's runs, Matt Murdock would've had way more serious problems involving imprisonments, cells, and unmaskings.

(Sigh.)
Problems that would've taken tens of issues to be resolved, not just a mere transition of a page and or couple of witty caption boxes.
But those were the naive sixties, back when framing a superhero by putting him some ordinary clothes over his costume appeared to be a brilliant idea.

Wednesday, April 2, 2008

Flying Blind, part 2

Eccoci dunque alla seconda parte dell'analisi dei poteri di Daredevil.

L'eroe, per quanto avvantaggiato da questi poteri nella sua carriera di avventuriero e vigilante in costume, possiede delle limitazioni e delle vulnerabiltà sia derivanti dal fatto che questi poteri non riescono ad emendare completamente alla mancanza della vista, sia intrinsecamente legate alla natura dei poteri stessi.

Spesso si semplifica la definizione dell'eroe dicendo che: "è cieco, però è come se vedesse".

Niente di più approssimativo e fuorviante. Matt Murdock è cieco.
Potremmo aggiungere totalmente cieco, visto che la definizione legale di cieco comprende anche casi di persone che hanno una certa percezione visiva, limitata. Nel caso del nostro eroe, la cecità è totale. In condizioni normali, Matt Murdock/Daredevil non può distinguere i colori. Non può, ad esempio, leggere una scritta su un cartello o su un'insegna che si trovi lontana.
Principalmente, come si intuisce, questa limitazione è legata all'accesso alle informazioni visive, per lo più quelle trasmesse attraverso superfici con discontinuità nella colorazione. Questo genere di informazioni è, da parte del nostro eroe, totalmente inaccessibile.

Si può anche aggiungere che la mancanza della vista impedisce a Daredevil di vedere immagini olografiche o proiezioni astrali.
Alcune entità demoniache, inoltre, sono visibili all'occhio umano ma invisibili al senso radar.

Ho detto che l'udito è uno dei sensi più utilizzati da DD. Indubbiamente, con esso, egli riesce a sentire ciò che altri esseri umani non percepiscono.
Questa medaglia ha però il suo rovescio. Gli ultrasuoni, non udibili dalla gente normale, non solo sono udibili dal nostro eroe, ma gli provocano un dolore enorme, in grado di incapacitarlo completamente, specie se persistenti. I pochi nemici che sono riusciti a farsi un idea di come i suoi poteri funzionino hanno adoperato in più di una occasione delle apparecchiature generatrici di ultrasuoni portatili (HSD, HyperSonic Devices). Questo tipo di aggeggi mette DD letteralmente fuori combattimento.

Apro una parentesi.
La facilità con cui questi HSD possano abbattere DD ricorda da vicino l'effetto della kryptonite su Superman. La similarità sta nel fatto che 1) è sufficiente la mera prossimità dell'eroe a un piccolo oggetto (generatore HSD attivato o cristallo di kryptonite); 2) l'incapacitazione è pressoché totale; 3) L'oggetto, così letale per l'eroe, non ha alcun effetto sull'aggressore che lo adopera.
La differenza però è enorme se consideriamo che DD è molto, ma molto più vulnerabile del boy scout in blu. L'uomo d'acciaio è disumanamente forte, può volare, è invulnerabile, spara raggi, è veloce come un proiettile. E poi, ha questo grosso punto debole, la kryptonite, che lo può rendere inerme.
DD, dal canto suo, ha anche lui una vulnerabilità che lo rende totalmente inerme, ma questa non è compensata da poteri così enormi. In termini di qualità fisiche, DD è praticamente un umano normale.

E si limitassero solo a questo degli ultrasuoni i suoi punti deboli! Magari. Sebbene non possano efficacemente incapacitarlo, stimoli sensoriali intensi (bruschi picchi di temperatura al contatto con la pelle, odori intensi, rumori forti) possono stordirlo momentaneamente o confondergli il senso radar, diminuendo significativamente, specie se combinati o prolungati, la sua efficienza in combattimento.



Talvolta, spesso inconsapevolmente, il nemico di turno è riuscito ad avere la meglio su DD a causa della presenza di fattori del genere. Naturalmente poi, alcuni individui dotati di poteri o abilità capaci di indurre sensazioni intense, come Klaw o Songbird, possono avere un significativo vantaggio su Daredevil.

Vi sono poi casi in cui la lettura del battito è inefficace. Se una persona è particolarmente allenata a mentire o a nascondere le proprie emozioni, Daredevil non è capace di leggerne le emozioni, o capire se sta mentendo ascoltandone il battito cardiaco.


Lo stessa incapacità si può manifestare quando Daredevil tenta di ascoltare il battito di persone dotate di anomalie causate da disfunzioni cardiache.



Capitan America e altri individui cui è stato somministrato il siero del super soldato, inoltre, hanno il battito cardiaco costante e regolare, il che impedisce a Daredevil di basarsi sulla variazione delle pulsazioni per anticiparne le mosse in combattimento.

Più in generale, alcuni individui si sono dimostrati in passato capaci di eludere il senso radar, grazie alle loro particolari abilità. Si è ipotizzata inoltre l'esistenza di tecnologie e meccanismi in grado di funzionare nelle vicinanze di Daredevil senza esserne rilevati. L'efficacia di questi apparecchi o la loro esistenza deve però ancora venire provata (Traduzione: Bendis li ha menzionati nel suo ultimo arco narrativo, ma la cosa è suonata abbastanza strana ad alcuni lettori. Tornerò sull'argomento in una entry futura).

Come si può vedere, dunque, senso radar e ipersensi sono un bell'asso nella manica per Daredevil, ma non sono tutte rose e fiori. Tuttavia, anche questo è parte del fascino di questo supereroe. I suoi poteri sono talmente particolari, così diversi da un semplice "surrogato" della vista, che costituiscono un vero e proprio mondo a parte.
Un mondo misterioso e sfaccettato che i vari scrittori e disegnatori, nel corso di anni di pubblicazione, non hanno mai smesso di esplorare.